Il bellissimo centro fieristico di Montichiari si è rivelato, oramai da alcuni anni, un importante appuntamento atteso da molti appassionati del settore radio/collezionistico delle nostre zone perché, diversamente da quello di Marzaglia, il tutto si svolge nel giro di due giorni ed in spazi coperti.
Da principio volevo recarmi, come ho sempre fatto, da visitatore ma, pensando decisamente al mio libro appena stampato e a che strategia adottare per farlo conoscere al pubblico, ho ritenuto opportuno di non sprecare l’occasione che mi si offriva di partecipare a questa mostra come espositore perché sarebbe stata la maniera più semplice per far conoscere e diffondere questo mio lavoro.
Con questi presupposti, mi sono così deciso a recarmi nel sito da espositore; l’unico mio problema era che sino a quel momento non avevo mai partecipato a nessuna mostra in veste di espositore e non sapevo come organizzarmi per preparare il materiale da esporre. Ho così iniziato a costruire qualche cassa di legno su misura per i miei apparecchi dotate anche di maniglie, in modo da imballare con sicurezza i miei delicati “cimeli”, poter caricare comodamente nella mia auto il materiale da esporre e, allo stesso tempo, prevenire gli occasionali danni provocati da urti involontari. Il lavoro di falegnameria che dovevo svolgere era parecchio e proprio per questo motivo non sono riuscito a preparare tutto per tempo; così durante la serata del giorno antecedente la mostra, (il 4/9/2015) ho dovuto imballare alla “vecchia maniera” gli apparecchi rimasti privi di protezioni solide.
Al mattino sono partito di buon’ora con al seguito la mia inseparabile figliola che, oltre da aiuto mi ha anche svolto le mansioni di assistente/segretaria per organizzare e filtrare le numerose domande che venivano poste dai visitatori. All’arrivo avevo già trovato sul posto due solidi tavoli a me assegnati dove, da subito, io e mia figlia abbiamo cominciato a depositare ordinatamente gli apparecchi liberati dall’imballo. (Vedi fig.1)
I visitatori sono arrivati numerosi e alcuni di questi mi hanno rivolto innumerevoli domande su quanto avevo in esposizione. Le due giornate espositive sono così trascorse con l’interessamento di persone, anche molto giovani, che erano positivamente sorprese dalla particolarità del materiale esposto. Al mio tavolo si è presentato anche un personaggio televisivo del quale per riservatezza non faccio il nome ma che ha partecipato a trasmissioni molto conosciute come Quark.
Questo distinto signore mi ha esortato a far conoscere le apparecchiature e la storia di Enrico Aletti perché sono tutt’ora sconosciute anche a persone esperte del settore tecnologico come lui. Prima di andarsene ha visionato scrupolosamente il libro che avevo sul tavolo rivolgendomi alcune domande su come mai avessi delle apparecchiature così particolari; ho risposto garbatamente a questa sua curiosità spiegandone le motivazioni.
Ricordo anche un giovane con la barba e gli occhiali; avrà avuto sì e no vent’anni; una volta consultato il mio testo mi ha rivolto alcune domande molto pertinenti sul funzionamento dell’organo elettronico costruito da Enrico Aletti, rimanendo ad ascoltare ciò che gli esponevo molto attentamente. Alla fine se ne è andato portando con sé il mio libro e anche con la promessa di mandarmi le sue impressioni di lettura, utilizzando l’indirizzo di posta elettronica che è riportato nella prima pagina del libro che aveva messo nel frattempo sotto braccio.
Purtroppo il tempo vola e nel pomeriggio del sei ottobre io e mia figlia abbiamo accuratamente imballato il tutto per ritornare alla nostra dimora dove ci aspettava, con un lauto “vettovagliamento” la dolce accoglienza di mia moglie. Questa mia prima esperienza mi ha dato un po’ di ottimismo, accompagnato anche da una buona dose di fiducia che, contrapposti al notevole impegno prestato nei preparativi, mi ha fatto ben sperare e mi ha dato la giusta motivazione per la partecipazione alla prossima mostra al Centro Fiere di Montichiari.