Il grande organo della Basilica di Seregno, dopo mezzo secolo di servizio liturgico ininterrotto, versava in condizioni di funzionamento precarie da diverso tempo.
Data la mole dello strumento, che allo stato attuale è il quarto per grandezza in tutta la Lombardia, mi è sembrato opportuno proporre di tenere una conferenza-mostra aperta al pubblico che spiegasse agli interessati come e quali lavori sono stati svolti al grande organo sito nella Basilica della loro Parrocchia.
Avevo già tutto nella mente; per non annoiare i presenti con una trattazione monotematica, la conferenza avrebbe preso in considerazione cinque punti fondamentali:
- Le origini dell’organo
- Le caratteristiche del grande organo della Basilica di Seregno
- I lavori di rifacimento/riqualificazione
- Alcune informazione sulla ditta Alessandro Corno
- Presentazione del libro che ho scritto sul primo organo elettronico italiano brevettato da Enrico Aletti con la mostra degli apparecchi originali e di una parte della documentazione storica proveniente dall’archivio della ditta organaria Fratelli Aletti di Monza.
Come prima “mossa” ho contattato il Parroco Mons. Bruno Molinari che ha subito recepito l’opportunità di informare i fedeli e la cittadinanza sulle motivazioni e sulle operazioni di riqualificazione proposte ed effettuate durante questi tre lunghi anni.
Mons. Molinari, dal canto suo, ha prontamente avvisato l’organista Marco Villa sulla possibilità di spiegare ai seregnesi le attività svolte sull’organo con una conferenza-mostra tenuta dal sottoscritto.
L’organista, a sua volta, si è subito attivato recandosi in comune a parlare con gli uffici preposti e successivamente anche con il Sig. Sindaco Edoardo Mazza in modo da organizzare l’incontro per tempo, visto che le stampe dei programmi per l’inaugurazione, costruite nell’impianto grafico dall’Ing. Francesco Viganò, erano già in fase avanzata di realizzazione.
Dopo le necessarie formalità per l’autorizzazione, l’incontro è stato fissato per mercoledì 10 maggio appena qualche giorno prima della data di inaugurazione dello strumento, prevista per sabato 13 maggio. Il luogo della conferenza-mostra era stato stabilito nella Sala Civica Monsignor Gandini che, oltre ad essere completamente attrezzata di schermo e impianto di amplificazione, ha anche il grande vantaggio di distare solo pochi metri dalla Basilica.
Come è infatti noto a una buona parte dei cittadini seregnesi che seguono più o meno da vicino le attività svolte nella antica Basilica della loro città, gli impegnativi lavori di riqualificazione e di ripristino del triplice organo colà collocato, sono stati ultimati agli inizi del mese di maggio. Le operazioni hanno impegnato la ditta Alessandro Corno complessivamente per circa tre anni; negli ultimi sei mesi i lavori sono stati effettuati prettamente nelle ore notturne a causa delle funzioni a getto continuo che venivano e vengono tutt’ora celebrate nel luogo di culto e che di fatto impedivano lo svolgimento di un normale iter lavorativo.
Anche se vi è stata “l’aggravante notturna” il tutto si è svolto nel migliore dei modi, visto l’ottimo risultato finale che è stato raggiunto; tutto questo, bisogna affermarlo, per merito dei lavori di rifacimento proposte dalla ditta Corno di alcune parti ammalorate dall’uso e dal tempo causate principalmente dalla mancanza della necessaria manutenzione. La conferenza è quindi nata dalla necessità di poter “raccontare” ai cittadini di Seregno, con una esposizione semplice, comprensibile e rappresentativa tutte le difficoltose operazioni svolte al grande strumento della loro Basilica.
L’organizzazione della conferenza era già stata portata a termine con successo da tempo e quindi il giorno nove maggio abbiamo provveduto a imballare tutto il materiale storico in apposite casse di legno che sono state trasportate la mattina presto con un camion in loco. (Vedi Fig.1)
Una volta scaricato tutto il materiale mi sono premurato di andare a reperire le chiavi del salone che avevo preventivamente prenotato per il ritiro già dalle ore 9.00 della mattina.
Con le chiavi in mano si è quindi provveduto all’apertura del portone; le casse sono state solo depositate in ordine nel salone, senza effettuare alcuna operazione di montaggio della mostra, poiché di lì a poco (alle ore 10.00) mi attendevano nella Basilica una ottantina di ragazzi delle scuole medie con i loro insegnanti per una “lezione descrittiva” del loro organo.
L’appuntamento è stato organizzato dall’organista Marco Villa e dal Sig. Carlo Perego membro della commissione Organo San Giuseppe, nonché vice presidente del circolo culturale “Seregn de la memoria” (Vedi fig. 2).
Il signor Perego ha gentilmente dato inizio alla “lezione” informativa sull’organo, presentando in modo generale il programma della mattinata, che ha visto il coinvolgimento del sottoscritto per illustrare agli studenti il funzionamento “in linea generale” dell’organo a canne.
Per spiegare visibilmente e in modo facilmente comprensibile al folto gruppo degli alunni presenti (Vedi fig. 3) il funzionamento di una parte molto importante dell’organo: i somieri, una cassa con due somieri appositamente sezionati in modo didattico, è stata prelevata dal materiale appena depositato nella Sala Civica Monsignor Gandini e portata in Basilica. (Vedi fig.4).
Congiuntamente alle spiegazioni si è provvisto a far ascoltare ai ragazzi una breve carrellata dei principali timbri ed effetti sonori che si possono ottenere dai tre organi della Basilica.
Quest’ultima attività doveva essere effettuata da un organista; l’incarico è stato affidato al Maestro Alessandro La Ciacera una persona molto conosciuta e apprezzata nel mondo organistico nazionale poiché è il secondo organista del Duomo di Milano. (Vedi fig.5).
Ultimate le spiegazioni agli alunni, il Maestro La Ciacera ha suonato all’organo alcuni brani musicali intrattenendo i presenti con un piccolo concerto. La visita all’organo da parte degli alunni è stata compiuta, per ovvie ragioni del limitato spazio disponibile nella cantoria, in quattro gruppi separati da venti alunni; numerosi ragazzi hanno dimostrato l’effettivo interesse alle varie parti che compongono la “macchina musicale” organo (Vedi Fig.6).
Infine, sotto l’occhio vigile degli organisti Marco Villa e Alberto Citterio, alcuni alunni, che già studiavano pianoforte, hanno avuto la grande occasione di “verificare” con le loro mani gli effetti e le emozioni che si provano suonando personalmente il grande organo della Basilica (Vedi Fig.7).
La visita guidata per gli alunni delle scuole medie al grande organo della Basilica si è conclusa verso mezzogiorno; i saluti e i ringraziamenti hanno convinto gli organizzatori dell’evento che questa prima “prova organistica” ha effettivamente fornito ai ragazzi un’esperienza che non dimenticheranno tanto facilmente.
La semina è quindi stata compiuta, speriamo che in futuro qualche seme germogli rigoglioso nel campo musicale, peraltro già nato in stimati personaggi come Ettore Pozzoli e Ezio Mariani, nomi noti a gran parte dei seregnesi per la loro vocazione artistica.
Bisogna però affermare che per raggiungere questi risultati non basta limitare gli incontri con i giovani a degli interventi sporadici, ma bisogna proseguire nella strada intrapresa; il lavoro, la cultura, l’arte e la musica sono a mio avviso feconde realtà da trasmettere ai giovani e alle future generazioni.
Il mio pensiero è infatti motivato dalla certezza che il denaro, il tempo e l’impegno profuso per queste iniziative non è e non deve assolutamente essere considerato materiale inutile ma, al contrario, deve essere impiegato a piene mani per trasmettere ai giovani ciò che ancora è rimasto di bello e di prezioso nella nostra società.
Purtroppo, contrariamente alla realtà quotidiana, l’arte e la cultura che da sempre hanno contraddistinto gli italiani nel mondo, viene considerata da alcune amministrazioni comunali come un peso o peggio come una scomoda zavorra.
L’amministrazione comunale di Seregno su questo fronte si è invece da subito dimostrata interessata alla cultura musicale per i propri cittadini. A tale proposito mi preme ricordare che la giornata di mercoledì 10 maggio è stata densa di avvenimenti; alle ore 14.00 era infatti stata annunciata in Basilica la presenza del Sindaco di Seregno Sig. Edoardo Mazza che, congiuntamente a Mons. Bruno Molinari, hanno tenuto una conferenza stampa con le maggiori testate giornalistiche locali per ufficializzare e rendere pubblica la notizia della conclusione dei lavori di riqualificazione al triplice organo della Basilica. (Vedi Fig.8).
Il Sindaco di Seregno, con mia grande sorpresa e a differenza di altre amministrazioni comunali con cui ho avuto contatti, ha da subito dimostrato un grande interessamento a quanto è stato svolto per riportare a nuova vita un importante strumento come quello della Basilica della sua città che, da numerosi anni, versava morente nel luogo di culto.
Il primo cittadino di Seregno da parte sua ha esternato a Mons. Molinari i suoi migliori complimenti per il coraggio avuto nell’effettuare questa importante iniziativa, tesa a rilanciare e a completare degnamente non solo le attività liturgiche musicali ecclesiastiche ma anche quelle di tipo concertistico-culturali molto apprezzate dai cittadini seregnesi.
L’interessamento del signor Sindaco non si è solamente limitato ad ascoltare la descrizione generale dei lavori fornita da Mons. Bruno Molinari, ma ha voluto conoscere le particolarità tecniche delle innovazioni applicate al grande organo della Basilica.
Per queste spiegazioni Mons. Molinari ha quindi ceduto la parola agli organari F.lli Corno che, presenti sul posto con il Parroco, la stampa e il Sindaco, hanno fornito utili informazioni tecniche con dovizia di particolari. (Vedi Fig.9).
Ultimata la conferenza stampa il Sindaco e il Parroco hanno salutato tutti i presenti consentendo ai fotografi di scattare una foto ricordo per immortalare l’avvenimento. (Vedi Fig.10).
A conferenza stampa conclusa mi sono potuto dedicare interamente con i miei fratelli e con Walter Ferrario, all’allestimento della conferenza-mostra che sarebbe iniziata alle ore 21.00.
La mostra è stata effettuata utilizzando una parte degli apparecchi storici di natura elettrica realizzati negli anni trenta da Enrico Aletti, omonimo titolare della prestigiosa ditta Fratelli Aletti di Monza e da una esigua parte della documentazione storico-fotografica proveniente sempre dall’archivio storico rimasto della Fratelli Aletti.
Fra i pezzi di maggiore interesse storico figurava il prototipo del primo organo elettronico italiano, funzionante con lampade a gas inerte brevettato con atto di privativa industriale da Enrico Aletti nel 1939.
L’apparecchio, completamente restaurato dal sottoscritto nel 2010, è funzionante e, allo stato della conoscenza attuale, è anche un esemplare unico nel vero senso della parola, poiché in Italia non ne esiste un altro. Gli apparecchi in mostra sono stati sballati ad uno ad uno dalle casse in legno che, per ovvie ragioni di sicurezza, li avvolgevano completamente per proteggerli da urti accidentali. (Vedi Fig.11).
Durante i lavori di montaggio della mostra e di prova degli impianti tecnologici presenti nel salone per effettuare nel migliore dei modi la conferenza, siamo stati assistiti dalla signorina Elisa incaricata a seguire l’evento dall’ufficio cultura del Comune di Seregno.
Devo sinceramente porgere i miei ringraziamenti per la cortese accoglienza, per la gentilezza e per la dolcezza che questa giovane donna ha dimostrato nei nostri confronti, favorendo ogni nostra necessità del momento. (Vedi Fig.12).
I lavori di allestimento della mostra, le prove tecniche dell’impianto audio e dei radiomicrofoni sono stati ultimati circa un’ora prima dell’apertura della conferenza al pubblico; tutto era quindi pronto, ora non rimaneva che attendere l’affluenza dei cittadini. Infatti verso le 20,30 sono iniziati i primi ingressi dei visitatori che, meravigliati della strumentazione e del materiale storico esposto, mi hanno rivolto numerose domande.
Il tempo però scorre molto velocemente e così, per rispettare gli orari programati, ho dovuto sospendere la discussione di alcuni argomenti che avevo intrapreso qualche momento prima con alcuni presenti. Per l’apertura della conferenza si aspettava Mons. Bruno Molinari ma gli impegni ecclesiastici non hanno permesso al Parroco di essere presente e così l’apertura iniziale è stata effettuata dal Sig. Paolo Colzani che è l’attuale presidente del Circolo culturale San Giuseppe di Seregno. (Vedi Fig.13).
La conferenza, come ho anticipato, aveva il suo punto cardine nella descrizione dei lavori che sono stati effettuati al grande organo della Basilica. La proiezione di numerose immagini e le mie spiegazioni particolareggiate hanno fornito a un pubblico molto attento e interessato un quadro generale sulla maggior parte dei lavori svolti.
Si sarebbe potuto approfondire ulteriormente la descrizione dei lavori in alcuni punti trattati in modo veloce ma avrei rischiato di proseguire l’incontro sino a tarda ora e ciò non era certamente nelle mie intenzioni.
Non è stato per niente facile condensare in un’ora e mezza i variegati interventi effettuati in quasi tre anni di difficili lavori organari che, fra l’altro, contemplano numerose attività tutte realizzate “in proprio” che spaziano dalla carpenteria alla meccanica di precisione, dalla conoscenza delle pelli al sapere delle pressioni, dalla lavorazione del legno alla conoscenza delle vernici, dalla fonica delle canne all’acustica dei suoni, dalla conoscenza dell’elettricità alla recente elettronica digitale.
A emblema di questa trattazione mi piace mostrare una particolare fotografia che ricorda il passato e il presente; mio padre intento al montaggio del mastodontico centralino di memoria elettromeccanico a sei combinazioni e il sottoscritto che, dopo mezzo secolo, lo deve a malincuore rimuovere.
Due immagini che mostrano il progresso inesorabile della tecnologia moderna che, a distanza di cinquant’anni e senza che ce ne siamo quasi resi conto, ha compiuto dei veri passi da gigante.
Così, il vecchio centralino elettromeccanico di memoria dal peso di oltre due quintali è stato soppiantato da un moderno centralino elettronico la cui memoria occupa uno spazio insignificante, pesa una decina di grammi e, a differenza del precedente, offre non sei ma ben 1592 posizioni di memoria; la differenza è abissale… (Vedi Fig.14).
Su questo ultimo tema desideravo segnalare che fra le persone del pubblico era presente anche il signor Giuseppe Rossi (Vedi Fig.16 – il signor Rossi è indicato da una freccia) che con il figlio Maurizio sono i titolari della SPRAE, una azienda a conduzione familiare che progetta e costruisce apparecchiature elettroniche utilizzate per la trasmissione digitale negli organi a canne.
Tutta la parte elettronica hardware ed il relativo software di gestione, che sono stati impiegati nella trasmissione digitale del triplice organo della Basilica di Seregno, sono di fornitura SPRAE.
Ultimata la descrizione dei lavori effettuati all’organo della Basilica ho iniziato a presentare al pubblico gli apparecchi storici di natura elettronica costruiti da Enrico Aletti dalla fine degli anni trenta agli inizi degli anni quaranta.
A questo punto conviene aprire una breve parentesi per segnalare a quanti volessero incrementare le proprie conoscenze sull’argomento, che tutti questi apparecchi sono stati oggetto di attenti lavori di ricerca storica durati quasi sei anni. Successivamente questi lavori sono stati pubblicati nel mio libro “Enrico Aletti e la storia inedita del primo organo elettronico italiano”. Chiudo la parentesi proseguendo nel racconto della conferenza.
Alla fine della descrizione gli apparecchi storici sono stati messi in funzione e hanno destato la sorpresa e l’interessamento particolare di gran parte delle persone del pubblico presente che, al termine della conferenza, si è avvicinata con curiosità al banco espositivo in modo da poter visionare da vicino gli strani apparecchi di Enrico Aletti e potermi richiedere personalmente alcune informazioni. (Vedi Fig. 16).
La serata si è conclusa con la classica foto ricordo (Vedi Fig.17) accompagnata dai doverosi ringraziamenti e saluti. Subito dopo è avvenuto lo smontaggio di tutto l’allestimento, con il re-imballo nelle casse di legno delle delicate apparecchiature della ditta Aletti e di tutto il materiale annesso; il successivo carico sul camion e l’arrivo a casa alle tre di notte hanno completato questa faticosa giornata che tutto sommato si è rivelata interessante e densa di positivi avvenimenti.