Sono oramai da molti anni che mi reco come visitatore alla mostra scambio di Marzaglia (MO). Questa manifestazione, organizzata dalla locale sede ARI, è la più importante a livello Nazionale sia per la quantità di materiale esposto che per la qualità.
Questa volta, invece di recarmi colà come visitatore, ho voluto affrontare “la prova” come espositore. La sera dell’11 settembre di quest’anno ho caricato la macchina con il materiale da esporre e, una volta terminate tutte le operazioni, ho cenato e sono andato a dormire molto presto perché, come è risaputo da chi espone abitualmente a Marzaglia, l’ingresso al sito è consentito già dalla mattina presto (addirittura c’è chi entra il giorno prima e si ferma a dormire nel luogo di esposizione!)
Con questi presupposti, il giorno 12 mi sono perciò svegliato alle ore 02.00 di notte e, accompagnato da mia figlia Greta, siamo partiti dalla mia abitazione verso le 02,30. (Purtroppo il collezionismo è anche questo!). Arrivati nel luogo prestabilito, verso le 05,30 ci siamo resi conto che c’era già una fila interminabile di vetture, furgoni e camion che ordinatamente venivano incolonnati, su direttive del personale ARI addetto a questo sevizio.
Abbiamo atteso con gli automezzi fermi per circa una mezza oretta; nel frattempo gli organizzatori consentivano con calma il defluire della lunga colonna verso l’ingresso della mostra. Arrivato il nostro turno abbiamo così avuto modo di accedere e ci siamo “accampati” verso la fine della mostra, in un ampio spazio verde.
Depositati i necessari cavalletti insieme alle assi portate da casa, abbiamo incominciato ad esporre il materiale, fornendo ai visitatori una piacevole disposizione (vedi fig.1) dei pezzi veramente rari se non unici; perché ad esempio il prototipo dell’organo elettronico brevettato da Enrico Aletti nel 1939 è attualmente l’unico esistente in Italia.
Anche se un poco ingombrante, mi sono portato da casa l’altisonante auto-costruito qualche anno fa che, devo ammettere, ha attirato su di sé la curiosità e l’interessamento di molte persone del settore audio.
Numerosi sono stati i tecnici, gli appassionati e anche semplicemente i non esperti che mi hanno chiesto lumi sul materiale esposto perché; molti mi hanno espresso la loro ammirazione e fra questi anche qualche veterano, citando le precise parole: “In tanti anni non ho mai visto nulla di simile!”. In loco ho avuto non solo il modo ma anche il particolare piacere di fare la conoscenza di due persone esperte.
La prima è stata l’Ing. Gianfranco Albis (anch’egli, come me, socio AIRE) del Politecnico di Torino (dipartimento di elettrotecnica e telecomunicazioni) nonché direttore tecnico della rivista “RADIO KIT” che, contrariamente alla mia esperienza avuta con certi titolati del suo pari, si è rivelata invece una persona estremamente colta e, allo stesso tempo, molto “alla mano”, confidandomi persino di essere venuto alla mostra di Marzaglia appositamente per acquistare il mio libro!
Ci siamo trovati sulla stessa linea d’onda su più argomenti, discutendo apertamente di AIRE, della salvaguardia del nostro patrimonio tecnologico, della nostra memoria storica che, diversamente da ciò che succede in altri paesi, viene abbandonata nel più grave disinteresse e senza aiuto alcuno e lasciata alle persone di buona volontà e agli appassionati come noi. Parlando con il nostro Gianfranco (nostro come socio AIRE), ho da subito intravisto una persona veramente speciale, appassionata di ciò che fa e dalle idee molto chiare che mi ha dimostrato, cosa non comune, un confronto sempre aperto con il suo interlocutore.
La seconda persona invece, una volta acquistato il libro, mi ha riservato una sorpresa perché, durante la chiacchierata, si è dichiarato essere Giancarlo Tibaldo, nome molto conosciuto in campo radio perché, oltre ad avere dato vita ad un importante museo (il Museo Tibaldo) in provincia di Vicenza (a Trissino), inerente questa materia, è anche un profondo conoscitore della storia delle telecomunicazioni e un appassionato collezionista. Questo distinto signore, con una modestia oramai fuori tempo, che mi ha onestamente sorpreso ma che contraddistingue il suo deciso carattere e allo stesso tempo nasconde il suo grande sapere, si è soffermato a dialogare per un bel po’ di tempo con il sottoscritto e così alla fine siamo entrati “in sintonia” (per forza; parlavamo di radio!) a tal punto che alla fine, prima di andarsene, mi ha persino invitato a fargli visita presso il suo ampio museo a Trissino.
Insomma, la giornata è letteralmente volata e, a tarda serata, ho “rifatto i bagagli” ritornando a casa con la soddisfazione di avere proposto ai visitatori una mostra con qualche cosa di nuovo e, allo stesso tempo, anche di unico.
Ma la giornata non era ancora finita perché sulla strada del ritorno ho avuto un ulteriore incontro con il Prof. Federico Lorenzani, presidente della associazione “Giuseppe Serassi” (www.serassi.it) ; appuntamento questo che avevo già fissato alcuni giorni prima di partire, per effettuare la consegna personale di alcune copie del mio libro che l’omonimo Professore mi aveva richiesto.
All’appuntamento il Prof. Lorenzani si è presentato accompagnato dalla sua gentile signora e, anche in questo caso, ho avuto da subito un’impressione positiva della persona che avevo davanti, impressione che è poi sfociata nella sicurezza quando mi sono reso conto di dialogare con un uomo veramente appassionato e competente in materia di organaria. Purtroppo il tempo è tiranno e così, dopo una bella chiacchierata, ci siamo dovuti salutare, portando a casa, da parte sua i miei libri (e spero anche qualche cosa di personale) e da parte mia un’ulteriore esperienza positiva della memorabile giornata di Marzaglia.