La prima mostra storico-tecnologica di arte organaria a Riva presso Chieri (Torino), domenica 2 ottobre 2016.
Andrea Ferrero, carissimo amico nonché capogruppo AIRE delle regioni Piemonte-Valle d’Aosta(Vedi Fig.1) è stato contattato dall’associazione “Teatro e Scienza” per organizzare un intervento culturale a Palazzo Grosso: un prestigioso complesso storico ora sede del Municipio di Riva presso Chieri(Vedi Fig.2).
Il nostro capogruppo, in qualità di socio AIRE, ha subito pensato di proporre una mostra di radio d’epoca e, visto il magnifico contesto storico, anche di completare l’evento con una esposizione di apparecchiature un poco diverse dai soliti apparecchi radio.
Il suo pensiero si è rivolto al sottoscritto e di conseguenza questa estate mi ha contattato per propormi una mostra della mia collezione organaria da effettuarsi a Palazzo Grosso in collaborazione e unitamente alla mostra dei suoi apparecchi (Vedi Fig. 3-4).
Devo ammettere che la richiesta del caro Andrea mi ha non poco sorpreso perché, fino a quel momento, nessuno oltre a lui mi aveva avanzato una simile proposta che, molto felicemente, ho accolto con entusiasmo. Da subito ho capito che l’impegno nei preparativi per un simile evento non era certamente una cosa da poco conto, poiché si trattava di organizzare degnamente una mostra che avrebbe rappresentato la prima mostra storico-tecnologica di arte organariamai effettuata prima (Vedi Fig. 5-6).
Andrea Ferrero e Renato Ghisetti erano presenti con i loro apparecchi radiofonici d’epoca; Olimpio, fratello di Andrea, aveva portato dei bellissimi modelli aeronautici auto-costruiti. (Vedi Fig.7)
Il Prof. Luca Torchio ha deliziato i presenti con alcuni esperimenti sulle radio onde e sulle onde sonore. (Vedi Fig.8)
Infine il sottoscritto aveva in mostra la strumentazione organaria, la documentazione storica di archivio della ditta Aletti e un pezzo unico quale il prototipo del primo organo elettronico italiano funzionante con lampade a gas inerte, costruito e brevettato nel 1939 da Enrico Aletti ((Vedi Fig. 9-10-11-12-13-14-15-16-17-18-19).
A compendio della manifestazione, il duo Cloisonné si è esibito con un magnifico concerto di tromba e organo che ha entusiasmato tutti i presenti (Vedi Fig. 21-22-23-24-25). La manifestazione è terminata alle ore 19.00, protraendo le operazioni di re-imballaggio dei materiali e di carico sino a notte fonda; l’arrivo alla base è stato alle ore 02.00 di lunedì.
Complessivamente la rassegna si è svolta senza alcuna difficoltà perché ogni singolo pezzo si è incastrato perfettamente come quasi fosse un puzzle in perfetta armonia con le otto persone impegnate nelle operazioni di scarico, montaggio, smontaggio e ricarico sul camion dei materiali e di tutta l’attrezzatura necessaria alla mostra.
Devo dire grazie “in primis” a queste otto persone: Greta, Antonella, Sergio, Filippo, Walter, Donato, Flavia e Stefano perché, senza il loro prezioso e indispensabile aiuto, non sarei sicuramente riuscito ad allestire una simile mostra.
Un ringraziamento è doveroso anche al capogruppo AIRE della regione Piemonte-Valle d’Aosta, nonché carissimo amico, Andrea Ferrero, al duo Cloisonné, al Sindaco di Riva Sig. Livio Strasly e all’associazione “Teatro e Scienza” che, da subito, hanno creduto nel buon esito dell’incontro culturale.
Il racconto della lunga preparazione
Quando ho ricevuto la conferma della mostra da parte del sig. Fulvio Cavallucci (Direttore Organizzativo dell’associazione Teatro e Scienza) ho dovuto risolvere anche il problema di come trasportare tutto il materiale storico-tecnologico della ditta Aletti senza che subisse danni e a come esporre degnamente la documentazione fotografica e storico-cartacea di archivio della omonima ditta che, da quando è nata, nel 1849, non è mai stata esposta in pubblico.
Qualche tempo dopo mi sono reso conto che la responsabilità della buona riuscita di una rassegna così importante ricadeva tutta sulle mie spalle, non potendo purtroppo contare su nessun tipo di aiuto.
Con questi presupposti non mi sono perso d’animo e, di buona lena, ho iniziato a costruire per ogni apparecchio da trasportare una robusta cassa in legno a perfetta misura che proteggesse definitivamente la strumentazione da ogni urto o caduta accidentale (Vedi Fig.26).
Risolto il problema di trasporto delle apparecchiature, ho pensato a come fare per esporre una buona parte della documentazione storico-cartacea della ditta Aletti che avevo già riordinato e catalogato in precedenza.
Le idee analizzate andavano dalla realizzazione di apposite vetrine all’utilizzo di alcuni raccoglitori del commercio da suddividere per ogni argomento trattato; il tutto doveva avere una ottima evidenza e allo stesso tempo non doveva risultare molto complesso da realizzare, poiché era rimasto ben poco tempo alla scadenza della mostra.
Scartata la semplicistica idea dei raccoglitori, a causa della poca visibilità collettiva, e l’idea di costruire le vetrine per ovvii motivi tempistici, ho optato per una via di mezzo e cioè per la costruzione di tabelloni portadocumenti “a giorno” in legno compensato da 12 millimetri, supportati da appositi cavalletti, in legno di rovere massiccio, da realizzare in armonia con l’ambiente ottocentesco dei saloni di Palazzo Grosso (Vedi Fig. 27-28-29-30-31-32).
Anche l’operazione di verniciatura è stata una decisione piuttosto sofferta, poiché dettata soprattutto da una questione di natura tempistica.
Alla fine ho deciso che, per restare in tema con l’epoca storica dei grandi saloni espositivi di Palazzo Grosso, la struttura lignea era assolutamente da verniciare a gommalacca, pur essendo consapevole che ciò mi sarebbe costato un impegno non indifferente in termini di tempo; infatti, per ottenere un ottimo risultato, occorreva applicare almeno nove mani di vernice. (Vedi Fig.33-34).
Quindi, ben sapendo a cosa andavo incontro, ho lavorato senza sosta per preparare il tutto in tempo debito e infatti ho terminato di dare l’ultima mano di gommalacca ad alcuni pezzi solamente venerdì 30 settembre: la sera prima di caricare il camion!
Sabato primo ottobre era quindi tutto pronto; al mattino avevamo l’appuntamento da Flavia e Stefano (i due musicisti del duo Cloisonné) per effettuare le operazioni di carico dell’organo che si rendeva necessario per il concerto di domenica pomeriggio.
Ultimate le operazioni di carico dell’organo rimanevano “solamente” da stipare tutte le apparecchiature e i materiali da utilizzare per la mostra di organaria per le quali però si è reso necessario un ulteriore mezzo di trasporto (il mio furgoncino Doblò), in quanto nel camion non c’era più spazio disponibile.
Ho così finito le operazioni di carico del materiale rimasto che erano circa le 23,30 di sabato, dopo aver concordato l’orario di sveglia per tutti alle 4,30 e la successiva partenza alle 5,30 di domenica.
Siamo arrivati a Riva verso le 9,00; (Vedi Fig. 35-36) ad aspettarci c’era Andrea Ferrero e il Sindaco Sig. Livio Strasly che, con estrema gentilezza, si sono resi disponibili a risolvere ogni nostra difficoltà durante tutta la giornata della mostra.
I lavori di scarico dai mezzi di trasporto e del successivo montaggio in loco si sono protratti senza sosta sino a qualche momento prima dell’inaugurazione della mostra (Vedi Fig. 37-38).
Ringraziamenti
Completo l’articolo con i ringraziamenti, citando le tre ditte che hanno contribuito fattivamente, con la loro partecipazione economica, a coprire le spese sostenute:
Il servizio fotografico è stato realizzato da Walter Ferrario art director, graphic designer.