Armonium in vendita a 3.000 euro. Costruzione tedesca, mobile in rovere, due manuali, pedaliera diritta, 10 registri.

Su cortese richiesta di Mons. Bruno Molinari pubblichiamo le fotografie di un armonium presente nella Chiesa cosiddetta dei Vignoli. Lo strumento, che è in vendita, deve essere rimosso per risanare il sito e successivamente collocare un organo a canne.

Harmonium Schiedmayer in vendita

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Uno strano ritrovamento. (L’auto-organo Barbieri scoperto nella chiesa di “San Biagio” in Galgiana, frazione del comune di Casatenovo, in provincia di Lecco.)

Nel numero di aprile 2015 de “L’antico Organetto” abbiamo letto diffusamente degli auto-organi Barbieri e della battaglia condotta dal loro inventore per la loro installazione ed utilizzo nelle chiese. [1]

In questo articolo si tratta di uno di essi, scoperto da uno dei due autori, Serafino Corno, nella chiesa di “San Biagio” in Galgiana, frazione del comune di Casatenovo, in provincia di Lecco.

Ecco il suo racconto del ritrovamento.

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Il caro amico Luca Scotti mostra come nasce una canna d’organo nel suo laboratorio di Crema

La ditta Scotti di Crema produce sin dal 1880 canne labiali di qualsiasi forma e tipo per organi a canne. L’attuale titolare, Luca Scotti, (Vedi Fig.1) rappresenta la quarta generazione della ditta che è attiva sul territorio nazionale e sul mercato estero da oltre 135 anni. Leggi tutto “Il caro amico Luca Scotti mostra come nasce una canna d’organo nel suo laboratorio di Crema”

L’interesse del Corriere della Sera per il mio libro sul primo organo elettronico italiano

La mia attività di appassionato restauratore di strumentazione elettronica e apparecchiature del passato ha suscitato l’interesse del più importante quotidiano nazionale: il Corriere della sera.

Dopo i primi contatti tramite la posta elettronica, è stato possibile concordare telefonicamente un appuntamento per visionare il materiale storico rimasto della ditta Fratelli Aletti. Infatti, nella serata di lunedì 25 Gennaio 2016, mi hanno fatto visita il Signor Riccardo Rosa, accompagnato da un fotografo per effettuare la visione delle apparecchiature elettroniche costruite da Enrico Aletti a cavallo tra la fine degli anni ’30 e i primi anni ’40.

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Generazione elettronica di note musicali. Enrico Aletti: Ultimo atto.

Fig.1-fotocellula di Enrico AlettiIl desiderio più grande di Enrico Aletti era quello di produrre i suoni per gli organi in modo “economico”, perché quelli a canne richiedevano un notevole impegno di manodopera ed erano molto costosi.

Questi grossi problemi lo obbligavano a costruire strumenti in modo artigianale, e non industriale, come avrebbe tanto voluto. Quindi pensava di utilizzare la tecnologia elettronica allora esistente per aggirare il problema dei costi/manodopera, ma i tempi per applicare questa regola che, come tutti sanno, si è poi rivelata l’arma vincente dei nostri giorni, erano troppo prematuri.

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